Abitavo a Torino, e così per sua fortuna e sfortuna anche Pacone. I primi tempi patì molto la città, soprattutto per i tanti rumori cui non era abituato, per i festeggiamenti di capodanno con i botti, ma all’inizio anche un semplice palloncino che scoppiava poteva terrorizzarlo. Poi grazie ad anni di lavoro superammo questi problemi. Vivere a Torino diventò una gran fortuna, Paco si potè godere gli anni migliori per i cani a Torino perché era già in vigore il regolamento che prevedeva che i cani potessero entrare ovunque compresi mezzi pubblici, c’erano tantissime aree cani comprese quelle che poi hanno tolto, c’erano tantissime iniziative come la Tre giorni a sei zampe e A tutta coda, c’era il parco Michelotti ancora aperto, c’erano parecchi ruscelli con acqua corrente al Giardini Roccioso del Valentino, c’erano tutto sommato pochi controlli dei vigili e quindi mi permettevo anche di portare Paco sciolto.
Con Pacone andavamo in metropolitana, alle aree cani ovviamente, nei parchi urbani, nelle varie piazze alberate o con fontane di Torino ma anche alla stazione, nei negozi e nei locali che a Torino solitamente sono dog friendly.
Dal cane spaventato che era, e che poteva scappare via in qualsiasi momento, Pacone era diventato proprio bravo ad andare al guinzaglio così come a fare passeggiate sciolto ma rimanendo vicino, prestandomi sempre attenzione. Solo più avanti mi sono reso conto che quella di Paco era una performance invidiabile per la maggior parte dei cani.
A Torino poi ci sono i “toret”, le tipiche fontane verdi (…salvo che non vengano colorate da qualcuno per attirare l’attenzione su temi sociali) con la testa di toro. Quindi è facile far bere i cani o rinfrescarli d’estate, come minimo nei parchi urbani, lungo i viali principali e nelle piazze dove spesso sono presenti queste fontane.
Portavo Paco anche con me in ufficio, mi è capitato di portarlo da diversi clienti quando ero un libero professionista e tutti gli facevano i complimenti per come era discreto e educato.