Verso una nuova vita

Mirella Ruo

Era inizio agosto del 2010, lavoravo molto e quasi non avevo una vita privata, avevo bisogno di “staccare” e da molto tempo desideravo un cane. Dopo anni di volontariato nei canili non avevo mai avuto un cane “tutto mio”. In quel periodo ero in contatto con Mirella Ruo, responsabile di una cooperativa che in passato gestiva il canile Baulandia di Casale Monferrato. Mi scrisse proprio in quei giorni perché, dopo una serie di vicissitudini di cui ero a conoscenza, avevano ripreso il canile in gestione. Sabato 7 agosto sarei andato a parlare con Mirella. In realtà preannunciai anche la volontà di adottare un cane.

Scheda di Paco sul sito di Baulandia

Nei giorni precedenti avevo spulciato il sito web di Baulandia, c’erano le schede dei cani. Per qualche motivo una scheda l’avevo anche stampata, ma non mi sono mai spiegato il perché proprio di quel cane e perché solo di quel cane. Forse una semplice coincidenza, forse quel cane mi aveva colpito più di altri, forse era destino.

Non avevo ancora l’automobile, non avevo neppure la patente. Non ne avevo mai avuto bisogno. Ovviamente da Torino non potevo andare a Casale Monferrato e tanto meno in un canile in campagna con i mezzi pubblici. Mi accompagnò mia sorella Anna Lisa. Dopo una chiacchierata con Mirella, mi furono mostrati alcuni cani. Non intendevo fare distinzioni di sesso, razza o età, chiesi un cane che potesse andasse d’accordo con altri. Mi veniva consigliata una cagnona bianca di 3 anni, Meringa.

Chiesi di portare in passeggiata Meringa, ma non mi sembrava giusto nei confronti del suo compagno di box far uscire solo lei. E poi eravamo in due. Così chiesi se io e mia sorella avessimo potuto portarli fuori entrambi, così  lei portò Meringa e io portai Paco.

Paco in auto verso casa (prima foto di Paco)

Meringa sembrava un cane perfetto, affettuosa, abituata a interagire con le persone. Paco sembrava abitudinario, era già più avanti con l’età e in box girava in tondo senza badare molto alle persone. Mi diceva Mirella che del canile non ne poteva più, che voleva sempre scappare dal box, che aveva proprio bisogno di una casa. Ma un cane nero focato di sei anni tutti passati in canile e che girava in tondo chi lo avrebbe adottato…

Dovevo adottare Meringa, tornammo a casa con Paco. Salii in auto sul sedile posteriore e feci salire anche lui. Paco si accomodò sul sedile come lo avesse sempre fatto: in un primo momento si mise a pancia all’aria con la testa sulle mie gambe e quando partimmo si sedette per guardare dai finestrini.

Arrivati a Torino andai a comprare una brandina adatta a lui. Anche se il primo giorno la snobbò, forse perché una brandina non l’aveva mai avuta ne sapeva cosa fosse e che fosse per lui. Si mise a dormire a lungo sul pavimento, come avesse avuto del sonno arretrato. Niente più rumore, niente più abbaiare, niente più odore di urina, niente più cemento bagnato.

La prima nanna di Paco