Kukur Tihar

A Pacone piaceva fare delle cose assieme, indipendentemente da cosa. Gli piaceva essere coinvolto. Anche nelle cose più banali o stupide, come stare fermo per farsi fotografare o farsi vestire per farsi fotografare. Poi bastava un “bravo Pacone”, un premietto e lui era felice.

Ho sempre letto articoli sui cani, storie di cani da tutto il mondo. Scoprii che in Nepal, ogni anno all’interno di un festival induista (il Tihar), si festeggia il Kukur Tihar: la giornata in cui si celebra l’amicizia con i cani. Che siano randagi o di proprietà, vengono agghindati con ghirlande di fiori e colorati con un segno sulla fronte. Poi vengono date loro leccornie.

Leggete qui se volete saperne di più sul Kukur Tihar.

Quando lessi del Kukur Tihar e viddi le foto mi brillavano gli occhi, già pensavo Pacoooooo… 😀 E così, al Kukur Tihar del 2015 volli provare. Mi procurai delle ghirlande di fiori di plastica (di fiori veri sarebbero durate poco, poi non avrei saputo dove trovare quei bei fiori arancioni che hanno in Nepal) e dei colori alimentari per torte. Gli misi la ghirlanda, lo colorai, lui fu veramente paziente e sembrava non gli dispiacesse, anzi!

Decisi quindi che avremmo festeggiato il Kukur Tihar, tutti gli anni! Mi sarebbe piaciuto diffondere l’idea, la trovavo una cosa proprio carina. Nel 2016 decisi di coinvolgere Alice, pensavo fosse restia all’idea, invece mi parse entusiasta. Così decisi di festeggiare da lei a Givoletto, portandomi ghirlande in quantità e colori. Forse la situazione ci sfuggì anche un po di mano, ma ci divertimmo parecchio.

 

Il Kukur Tihar del 2017 fu l’ultimo che festeggiai con Pacone. Decisi di festeggiarlo al Valentino e coinvolsi anche Cristina con Laretta! Tutti ci fermavano incuriositi! Persino gli altri cani erano incuriositi. Andammo anche al bar dei cani con Paco e Lara agghindati e colorati! Che bel ricordo!

 

 

 

 

Valentino

Il Parco del Valentino è fra i più bei parchi urbani di Torino. Abitavamo a 10 minuti dal Valentino, quindi era meta quotidiana. E poi a Paco piaceva il Valentino, perché incontrava i suoi amici a quattro zampe, soprattutto Lara, e poi al Valentino c’erano gli scoiattoli!

Quante ne combinavamo al Valentino. Andavamo a fare foto buffe al Giardino Roccioso, e siccome amava l’acqua lo facevo spesso entrare nei ruscelletti e laghetti ornamentali. Ma soprattutto fu uno dei primi posti dove iniziai gradualmente a lasciare Pacone sciolto.

Uno dei luoghi dove mi piaceva andare a scattare foto a Paco o con Paco era il Borgo Medioevale. Oltre alla bellezza dei luoghi, a Paco spesso facevano i complimenti in quanto si metteva in posa per le foto. Per me era ormai diventata una cosa normalissima, per gli altri era qualcosa di strabiliante.

C’era fra il giardino roccioso e la fontana delle quattro stagioni un pratone, dove era uso lasciare sciolti i cani in modo che potessero socializzare. Spesso andavamo al pratone dei cani, lasciavo libero Paco in modo che potesse scorrazzare fra suoi amici…

Che io ricordi, per tutti gli anni che vissuto con Paco, a Torino nevicò soltanto nel marzo del 2016 e nel gennaio del 2017. A Paco piaceva tantissimo la neve… in tutti i sensi, visto che la mangiava! Gli mettevo il suo impermeabile rosso da pompiere, la pettorina e via al Valentino!

Andammo al Valentino per le ultime volte a maggio del 2018. Pacone ormai quasi non camminava più, dovevo mettergli le scarpette. E non vedeva più bene. Gli piaceva però stare all’aperto e godersi gli odori, l’erba, godersi il momento “qui e ora”.

 

Buon ComplePaco!

Del passato di Paco sapevo poco. Si sapeva fosse entrato in canile nel 2004, forse nato fra il 2003 e il 2004. Catturato a Gabiano, un paesino in provincia di Alessandria. Poi sbatacchiato fra il canile di Casale Monferrato e una brutta pensione che fortunatamente non esiste più.

 

Nessuno seppe dirmi quando nacque Paco. Ma gli anni passavano e tenevo a festeggiare il suo compleanno, così decidetti per il ComplePaco, il suo giorno dell’adozione, il 7 agosto 2010. E così ogni 7 agosto festeggiavo il suo compleanno, con tanto di torta, candeline, striscioni, ecc. Paco era sempre contentissimo, sapeva che il festeggiato era lui!

Pacone andava matto per le torte di compleanno, tant’è che le prendeva in bocca e le mangiava in un sol boccone!

Quello del 2018 fu purtroppo l’ultimo ComplePaco che festeggiammo…

 

 

 

 

 

I disegni di Paco

Molti amici conosciuti sul Wild Fangs Forum mi hanno spesso incoraggiato riguardo Paco quando aveva le fobie e supportato con un pensiero quando si ammalò. Molti di loro erano, sono, bravissimi artisti e questi sono i disegni che hanno fatto di Paco.

Grazie Paola “Wolf Spirit”:

Grazie Gaia “Makangeni”:

Grazie Corinna “Aniu”:

Grazie Francesca “Kooma”:

Modello Giudi…ehm…Pacone!

Modello Giuditta! Ma quanto mi divertivo a vestire o addobbare Paco!? E lui si prestava per le foto buffe, tant’è che ogni volta che vedevo un cerchietto, un addobbo natalizio, qualcosa di buffo con cui avrei potuto “addobbare” Paco, lo compravo. Non mancavo di fargli indossare anche i miei vestiti e accessori! E quando c’era Laretta, la rendevo partecipe addobbando anche lei!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aniu, mamma di Balto!

Aniu, come la lupa bianca mamma di Balto! Eh si, proprio Balto il cane da slitta della corsa del siero, o meglio quella della serie animata della Amblimation. Conobbi Corinna “Aniu” sul Wild Fangs Forum e penso sia una delle persone con più cose in comune che abbia mai conosciuto. Restammo grandi amici e grazie a Paco avemmo occasione di trovarci anche di persona, anche perché tenevamo a conoscere i reciproci cani. Infatti cani (e più in generale canidi) sono l’argomento principe delle nostre conversazioni. Penso sia la persona che conosco che più ho subissato allietato raccontandole continuamente di Paco.

 

 

Venne appositamente a trovarci a Torino con i suoi cani di allora, Botolo il JRT e Vesta la PMA. Furono tre giorni divertenti… forse un po meno per Botolo… il quale venne corteggiato per tutto il tempo da Paco! Per qualche motivo lo corteggiava come fosse una femmina, con nasate sulla schiena e bacini dietro le orecchie. Fu tutta da ridere!

 

 

 

Cani focati ovunque!

Fra le persone che ho conosciuto grazie a Paco e sono poi rimasto in amicizia, c’è Alice. Compagna del corso SIUA EC43, portava la sua prima Hovawart, Eevee, si chiamava proprio come l’omonimo Pokemon!

 

Una delle persone con meno cose in comune che abbia mai conosciuto, con idee diametralmente opposte alle mie! Entrambi ci chiediamo come possiamo essere amici, tuttavia trovando sempre qualche motivo. Ai tempi di Paco, Alice aveva due Hovawart, due cani guardiani, grandi quanto Paco e soprattutto focati. E io non potevo che andare matto per i cani focati, specie se andavano d’accordo con Paco!

 

Spesso Alice mi è stata di supporto durante la malattia di Paco, abbiamo fatto passeggiate in città e escursioni con Paco, Fred e Eevee. E andavo presso la sua pensione per cani del tempo a Givoletto per anche per festeggiare il baucompleanno di Paco.

Non sono mancate occasioni per altre feste, come quella del Kukur Tihar nel 2016! E chi mai sarebbe stato matto quanto me, a permettermi di colorare e agghindare anche i suoi cani!?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fu una giornata memorabile, tanto che poi la situazione con i colori (NDR: alimentari, per torte!) sfuggì di mano 😀

 

 

Linfoma

Nel 2015 andava tutto meravigliosamente bene e speravo potesse proseguire così per sempre. Paco iniziava a essere anzianotto ma era in forma, faceva ancora salti da fermo di un metro per salire in un solo balzo sul tavolino dell’area cani. Ero riuscito a portare a termine il corso SIUA con Paco ed ero appena diventato Educatore Cinofilo. Avevo conosciuto di persona la mia amica Corinna “Aniu” e i suoi cani. Paco era finalmente diventato un cane felice, affidabile, potevo lasciarlo libero, con l’auto andavamo dove volevamo. Queste erano le mie piccole gioie.

 

Un giorno viddi Paco stanco, mogio, camminava trascinando le zampe. Questo malessere durò per due giorni, poi Paco si riprese perfettamente, quindi non diedi molto peso a questo episodio.

 

Poi un giorno come tanti, una passeggiata come tante al Valentino. Come sempre facevo fotografie a Paco e riguardandole mi accorsi che aveva qualcosa di differente rispetto al solito: sembrava avesse il “doppio mento”. Gli toccai la gola e sentii come delle “ghiandoline”, che prima non c’erano. Corsi subito da Simona a farlo visitare.

 

Paco fece diverse visite ed esami; Simona mi spiegò che nel giro di pochi giorni i linfonodi erano tutti ingrossati. Degli esami specifici confermarono la diagnosi di linfoma. E dire che fino a quel momento non sapevo neppure cosa fossero i linfonodi! Sapevo però cosa fossero i tumori, sapevo di parenti e amici che avevano avuto il cancro e, nonostante le cure, non era mai finita bene.

 

 

Fui indirizzato a un oncologo veterinario; su Torino avrei avuto diverse scelte. Feci diverse telefonate e la clinica con disponibilità immediata che più mi convinse era solo una, l’Anubi di Moncalieri. Li conobbi Sara, la loro oncologa. Fatti gli accertamenti, mi spiegò che il tumore di Paco era in stadio avanzato e diffuso. Si poteva fare la chemioterapia per donare a Paco, nel migliore dei casi, un anno di vita. Diversamente, con le sole terapie palliative, si sarebbe trattato solo di qualche mese. Nessuna speranza di guarigione. Quella volta mi misi a piangere, e purtroppo fu solo la prima volta di tante.

 

 

 

Conoscemmo all’Anubi tanti altri cani con brutte malattie. Alcuni dei quali volati sul Ponte dell’Arcobaleno nel periodo della chemio di Paco 🙁 Penso a volte che, se non altro, i cani hanno la fortuna di essere inconsapevoli di quel che hanno e di cosa li aspetta. E che, finché sono in forze, continuano a vivere giorno per giorno, nel “qui e ora”, come nulla fosse.

 

 

Furono sei mesi impegnativi, Paco se la vidde brutta, dimagrì molto, perse massa muscolare, le zampe posteriori iniziarono a cedere e temevo non avrebbe più recuperato anche vista l’età. Ogni giorno in più con lui era un dono. Ma una prima volta ne uscì. Finite le terapie, a fine 2016, iniziò a riprendersi. Per un anno restò libero dalla malattia, fu un bel anno per me e Paco il 2017.

 

Sono riconoscente a chi mi ha sostenuto e aiutato in questo periodo, con un pensiero gentile, venendo a trovarci, chiedendo come stesse Paco, contribuendo alla colletta per le spese mediche, venendo con noi all’Anubi durante le visite o le terapie. Ringrazio le dott.se Simona Toscano e Sara Tomassone, mia mamma, mio papà, mia sorella, le amiche Alice, Corinna “Aniu”, Cristina di Lara, Francesca “Kooma”, Maria Grazia. E tutti gli amici del Wild Fangs, anche se purtroppo ci siamo persi di vista.

Area cani dei sogni

Quando adottai Pacone, Torino poteva vantare tantissime aree cani, in molte delle quali siamo stati. Purtroppo col passare degli anni, nonostante ci fosse utenza, molte di queste aree cani sono state chiuse. Ricordo quella del Parco Michelotti oppure quella di Via Spalato. Quella di Via Muratori (Luigi Firpo) era sempre più mal frequentata e vandalizzata. Finché scoprii l’area cani del Parco delle Vallere, a Moncalieri.

Era un’area cani spettacolare, piena di alberi, verdissima e a sua volta circondata unicamente dal verde, da prati e da sentieri. Persino il parcheggio era pieno di alberi, le auto stavano sempre all’ombra. Accanto all’area cani inoltre era possibile imboccare un sentiero completamente alberato, quasi “romantico”, dove era possibile fare passeggiate con i cani.

 

Quando andavo con Paco era ancora ben frequentata. Era enorme, divisa in due, e lo spazio era così tanto che sinceramente non ho mai assistito a zuffe e nessun altro tipo di problema fra i cani anche quando erano tanti.

 

Paco si divertiva a corteggiare qualche femminuccia di suo gradimento oppure stava con me nella zona del tavolino. Quando c’era Lara, la seguiva per l’area cani nella sua perenne caccia agli scoiattoli. Ogni tanto però con Paco stavo fuori e lo lasciavo sgambare libero oppure facevo una passeggiata al guinzaglio lungo il vialetto alberato. Andare alle Vallere è stata una delle cose che davano sollievo a Pacone, durante il periodo della chemio.

L’area cani delle Vallere resterà un bellissimo ricordo. Per costruire un orrendo canale di scarico delle acque hanno devastato mezzo Parco delle Vallere. Il viale alberato è stato quasi tutto tagliato. Il parcheggio alberato non esiste più 🙁

Giardinaggio, brico e sport!

A Pacone piaceva moltissimo andare per magazzini. Così spesso lo portavo con me nei magazzini di giardinaggio, nei brico e negozi di articoli sportivi.

Uno dei primi posti in cui lo portai fu il Self di Via Genova a Torino. Un brico che frequentavo sin da ragazzino, li comprai il divano (per me ma anche per Paco, ovviamente) e molte cose belle per la casa e attrezzatura da bricolage. A Paco piaceva tantissimo curiosare fra gli attrezzi, annusava tutto. E tutti gli facevano i complimenti, perché era un cane tranquillo. I commessi non mancavano mai di farci qualche coccola.

 

Quel punto vendita purtroppo chiuse, ripiegammo sul Self di Moncalieri, giusto perché era vicinissimo all’area cani delle Vallere. Mi piaceva farlo posare per foto buffe, creative e colorate!

 

Mi capitava di andare anche al Decathlon, siccome i cani erano benvenuti portavo sempre con me Pacone.

 

Uno dei magazzini che abbiamo maggiormente frequentato fu il Viridea di Collegno. Gli piaceva perché era fornitissimo di giochini e tornavamo a casa sempre con qualche regalo. Poi era occasione di incontro di altri cani. Io mi divertivo sempre a comprare degli “addobbi” per Paco o a fargli delle foto buffe. Siamo andati spesso anche con Cristina e Lara al Viridea.

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando andavamo con mia mamma, le chiedevo di farci delle foto assieme. Questa, per caso, resterà una delle foto più belle insieme a Pacone…